2 agosto 2011

Si, viaggiare

Io parto perchè sono curioso. Banale ma è così.
Però, parto anche perchè, magari tra qualche anno, certi tipi di viaggi non li potrò più fare. O non sarò a mio agio nel farli: con gli amici, in ostello, a bere e mangiare dalla mano delle persone che si incrociano lungo il tragitto che si è scelto.
Parto per cercare di riempirmi gli occhi di posti che non ho mai visto. Oppure per fissare meglio quelli in cui ho avuto la fortuna di passare.
Prendo un aereo, un treno, un'auto e vado. Per carattere preferisco definire prima dove andare in modo da evitare di perdere tempo in ricerche di luoghi in cui sostare o mezzi da prendere. Sarà poco a là "On the road", ma preferisco. Sono comunque sempre i ntempo per cambiare o per rendere giustizia ad eventuali imprevisti.
Non parto per scappare. Mai fatto.
Non parto per dimenticare. Mi porto tutto dietro e lascio che deponga le uova di una nuova consapevolezza.
Non parto per evitare le cose. Le tengo sotto controllo nello specchietto retrovisore della mia testa.
Ci sono. Sono lì. E lì restano.
Chiaro che, se il motivo del viaggio è una vacanza, tutto è molto più semplice.
No. Perchè da come era scritto sembra che mi trasferisca per sempre.
E' solo una vacanza...ed intanto parto.