25 marzo 2011

Oggettività

Che du' palle 'sto blog!!!

20 marzo 2011

La luna e Lola

Ieri notte c'era qualcosa di strano.
Guidando verso la mattina la strada era diversa.
La lunga strada provinciale era illuminata da una luna più brillante. Una luna che rischiarava come a voler indicare la via al viandante emozionale che ho dentro.
Il sonno e qualche bicchiere di troppo sono scomparsi ed hanno lasciato posta alla quiete. La quiete di una strada deserta e omaggiata dalla luce lunare.
Una volta, sulle rive di un lago francese ho avuto la stessa sensazione. Sono passati più di un paio di lustri da quella notte con quella ragazza tedesca dai capelli di fuoco. Vino, luna e gesti naturali avevano azzerato ogni distanza linguistica. Niente di memorabile se non un pò di pace trovata ai piedi di una sconosciuta: la mia personale Franka Potente di "Lola Corre".

19 marzo 2011

Incontro

Incontradola per strada dopo anni, improvvisamente la realtà mi è balzata agli occhi.
Come sempre, non c'è stato molto da capire ma solo da rendere evidente. Questa continua raccolta differenziata dei sentimenti è arrivata ad un livello professionale. Presi e messi da parte. Riciclabili, a volte.
"Ciao" lei
"Ciao..." io
"Come stai?"
"Alla fine non c'è male. Poteva andare peggio" io
"In che senso?" lei
"Nel senso di non esser riuscito a trovare un senso ma solo chiusura"
"Hai sempre avuto questa miracolosa capacità di buttarti tutto alle spalle. E, oggi, posso confessarti che, se da un lato, te la invidiavo, dall'altro, mi riempiva di tristezza"
"Perchè?" io
"perchè, alla fine, tutto quello che ti sei buttato dietro rischia di travolgerti. Ed arrivando alle tue spalle, non puoi accorgertene..."
"Forse hai ragione..." e tiro dritto. Interrompo bruscamente la conversazione per evitare di approfondire troppo le cose. Meglio buttarsele alle spalle.
Adesso avrei bisogno di una canzone che possa spazzar via tutto. Davanti e dietro. Che faccia tabula rasa e mi assordi con il suo rumore.
Zittisca la testa e faccia muovere le viscere.
Non so se c'è...che io stia cascando dal ciliegio?

17 marzo 2011

2+2=5

Devo cercare di svuotare la testa.
Rendere più lucida la mente e capire cosa succede.
In un modo o nell'altro sembra che, per me, sia la soluzione sbagliata.
Che esista una terza via?
Intanto meglio uscire a bere.
Non renderà la mente lucida ma almeno può interrompere momentaneamente il flusso...

13 marzo 2011

Punti di vista

La vita è fatta di sottintesi, di metafore, di doppi significati, di interpretazioni.
Ma è fatta anche di evidenze.
Intorno ci sono molte cose o situazioni che non mi piacciono. Ci sono persone che hanno comportamenti che non condivido o che trovo repellenti.
Tutto questo aumenta e, forse, comincio a pensare di essere io dalla parte del torto. Un gran bel torto, in effetti.
Tralasciando poi il fatto che io stesso ho comportamenti che possono andare a scontrarsi con modi di essere, o pensare, diversi.
Quindi, tutto è soggettivo? Non esiste un grado di giudizio obiettivo?
La soluzione potrebbe essere quella di rinchiudersi in un buen retiro nel quale non avere contatti con l'esterno.
Perchè, oggi, non si tratta più di sbagliare. Si tratta di essere sbagliati, o no.
Fortunatamente, quello che conta è grattarsi sotto le ascelle.

8 marzo 2011

Only the good die young

Quando ero piccolo andavo al pratone vicino casa e per ore giocavo con gli amici. Partite di calcio dalla durata interminabile, squadre fatte con l'antica tecnica del pari o dispari e sempre qualcuno che veniva messo in porta, esempio fanciullo di discriminazione, perchè non capace con i piedi.  C'era anche un ciliegio. A turno, a coppie, a terzetti, ci arrampicavamo. Il fatto che ci fossere le ciliegie, o meno, era puramente ornamentale.
Un pò meno piccolo, sopratutto d'estate, andavo al campetto a giocare a pallacanestro. Praticamente tutti i giorni. D'inverno, solo il sabato. Un paio di volte anche il giorno di natale con temperature proibitive.
Si giocava e si parlava. Si parlava e si andava alla bottega a fare merenda. E poi si tornava a giocare. Cinque contro cinque, quattro contro quattro, fino all'uno contro uno. Bastava ci fosse una palla, un canestro e qualcosa di semovente come avversario. Per i normali ma ricordo anche di uno che giocava spalle a canestro contro un albero...
Oggi, ancora meno piccolo, noto la differenza che c'è tra sbagliare o sbagliare un gol, un passaggio o un canestro.
L'importante, oggi come ieri, è non cadere dal ciliegio.

5 marzo 2011

Good Night. Good Luck.

A volte quello che vedo rifelsso nello specchio non mi piace.
Di conseguenza, non credo piaccia anche a chi mi vede dal vivo.
Certe sere mi rendo conto che quello che vorrei essere e quello che sono divergono in maniera netta. Anche questo non mi piace.
Quindi, la cosa migliore è chiudere e cercare di offendere il meno possibile il prossimo con un modo di essere che evidentemente risulta normale solo per me. Ma che, forse lo intuisco, normale non è per niente.
Cercare di avvicinarsi a come si vuole essere è un percorso difficile e solitario. Richiede un lavoro introspettivo non indifferente e una forza che, ora, stento a trovare. Mi auguro ci sia...
Buonanotte e buona fortuna...