1 novembre 2014

Io...oggi...sono...



Io, oggi, sono incazzato.
Lo sono perché un altro ragazzo è morto e la colpa non è di nessuno. E non è il primo. E non sarà l’ultimo.
Sono incazzato perché, nelle nostre piazze, le persone che manifestano il proprio disagio vengono prese a manganellate.
Lo sono perché chi manifesta le proprie difficoltà non viene aiutato, viene represso.
Sono incazzato perché, a pochi chilometri da qua, in una stazione dismessa, devo assistere allo spettacolo messo in piedi da un buffone. Che non si cura della gravità della situazione.
Lo sono perché il cambiamento promesso ha mantenuto solo la promessa di lasciare tutto com’è.
Sono incazzato perché, sempre il buffone, promette regali e aiuti economici come se fosse una televendita. E poi si riprende tutto.
Lo sono perché l’identità politica, anzi, il retaggio ideologico da cui provengo si è diluito, quasi scomparso, in un partito che non ha anima.
Sono incazzato perchè i sedicenti politici locali pensano di saper fare ma sono degli incapaci.
Lo sono perchè sta continuando la fiera delle poltrone e dei favori. E non c'è ritegno.
Sono incazzato perché un ragazzino di 17 anni è morto falciato da un’auto guidata da una persona in stato di ebbrezza.
Lo sono anche perché tutti invocano la forca ma, in realtà, tutti ci siamo messi al volante dopo aver bevuto. E non serve la forca, serve il buonsenso.
Sono incazzato perché mi sento impotente.
Lo sono perché le cose non cambiano e non lo faranno.
Io, oggi, sono incazzato perché lo ero anche ieri.
E lo sarò domani.