30 giugno 2013

Ora #3

...the show must go on...

27 giugno 2013

Ora #2

E mi ritrovo nel mezzo degli eventi. Cercando di dar loro un senso che non riesco a trovare. Decifrare certe cose è molto difficile, dondolando tra dubbi e sorrisi.
A volte, mi chiedo se io non sia troppo vecchio per questo "gioco". Altre, se si tratta di un gioco che abbia regole condivise.
Le accellerate si alternano a brusche frenate; lasciano segni neri sull'asfalto e l'eco di gomme che stridono, sul cemento.
In lontananza mi pare di vedere una luce. Ogni battito di occhi mi riporta al buio per poche frazioni di secondo.
Luci e ombre si alternano, complicando la percezione reale delle cose. O forse è solo la necessità di metterle tutte in fila, secondo un disegno che ho nella testa.
La cosa migliore è lasciare i dubbi nel cassetto e godere del resto.
Posare la matita e stracciare il foglio.

18 giugno 2013

Ora

E poi, dopo un maggio lungo, freddo e piovoso; dopo una stagione di cuori freddi durata molto tempo, arriva giugno ed il sole, il caldo e membra che si scaldano e riflettono come olio sulla pelle.
A sorpresa.

3 giugno 2013

Per quanto ci si possa sbagliare, l'importante è essere nati per correre

2013.05.31 - Stadio Euganeo, Padova. Bruce Springsteen & The E-Street Band


Arrivo allo stadio Euganeo in netto anticipo. Il tempo classico per un paio di birre, un panino, dieci sigarette.
Dopo lo scorso anno e la pioggia di Firenze, la giornata non promette un meteo mite.
L’attesa per il concerto si confonde con lo scetticismo riguardo al fatto che il tour è lo stesso del  2012 e, forse, sostanziali novità non ce nesaranno.
E bello sbagliarsi.

Dell'impagabile attrazione del differire. Pt. 8

Quella festa, quasi un anno fa, fu solo l'inizio. Quello strano incontro, le botte, i messi successivi a cercare di rimettersi in piedi.
La fatica per costruire, da capo, ogni pezzo senza sapere con certezza se ci sarebbe riuscito.
Non lo ha fatto.
Ancora oggi vaga di festa in festa con un bicchiere sempre diverso in mano.
Pensa, nei pochi barlumi di lucidità, che i momenti nei quali inonda i pensieri di alcol siano quelli nei quali può essere più lucido. Da ubriaco non pensa, o pensa meno o pensa in modo diverso.
Certo, il giorno seguente non tutti i ricordi sono perfettamente allineati ma sul momento, nel presente, tutto sembra apparirgli più facile.
Vaga per locali e stanze private tra gente in preda a divertimenti lisergici. Stringe gli occhi quando intorno viene circondato da genti immerse in felicità postmoderne e forzate.
I suoi occhi lucidi cercano un barlume di bellezza. Di quella bellezza ormai perduta.
Quando l'aveva trovata, era rimasto indifferente, immobile, attonito. Senza afferrarla.
Oggi è così.
Herbert siede su di una panchina nel tepore dell'ora primaverile che precede il pranzo e ripensa ai mesi successivi e agli eventi dei giorni recenti.
L'ha conosciuta solo pochi giorni prima e, dopo più di un incontro, ancora non capisce.
E lui odia non capire chi gli sta davanti. Si chiede se lei abbia questo attegiamento sbeffeggiante per protezione oppure perchè ritiene che lui se lo meriti. Non capisce il motivo della distanza che gli sembra esserci, del perchè lei la continui ad alimentare ma, paradossalmente, si chiede come mai lei lo cerchi con costanza scientifica. Sembra quasi che lei lo voglia incontrare e conoscere ma poi, una volta insieme, se ne penta, venga assalita dalla noia o chiassà cos'altro. Oppure che lei si aspetti certe prese di posizione che, al contrario, lui pensa di non potersi permettere.
Herbert siede fumando e pensa che odia non riuscire a decifrare gli altri. Non riuscire a capire gli atteggiamenti o quali possano essere le reazioni alle sue azioni o parole.
Così diventa un navigare a vista e lui, senza punti di riferimento, tende ad auto-ammutinarsi. Ad essere del tutto onesti: tende ad auto-ammutinarsi più del solito.
(...continua...)