Dare un giudizio su un nuovo disco dei Pearl Jam è
difficile quanto rispondere alla domanda “vuoi più bene al babbo o alla
mamma?”.
Dare un giudizio sulla nuova uscita della band che
ti ha cresciuto e cullato negli ultimi 22 anni pone di fronte a dubbi etici di
difficoltà pari alla soluzione del cubo di Rubik (o Rubrik o come si chiama).
Dare un giudizio sul nuovo album della band che ha,
come cantante e autore, la persona che io, e non credo sia un mistero, considero
un’eccellenza del genere umano, risulta scomodo.
Difficile e scomoda è la strada di chi si pone in
tale situazione.