22 aprile 2014

Kaputt e Caput Mundi

Nel 1992 mi sono trasferito in Toscana.
O, come piace dire a me, i miei genitori mi hanno prelevato dalla città più bella del mondo e mi hanno deportato in un paesotto, composto di molteplici paesini.
Esteticamente il confronto è impietoso: la Storia contro quattro cagate liberty, impianti termali allo sbando e centinaia di alberghi.
Socialmente è stata una perdita di varietà umana non indifferente.
Certo, la vita è più semplice, gli spostamenti più agili, Firenze è a due passi e si riusciva a sapere tutto di tutti ancor prima dell'avvento di facebook.
A qundici anni sono ripartito da zero. Ho lasciato gli amici "imperiali" e son ripartito dalla provincia. L'istituzione scolastica è stato l'unico luogo nel quale, inizialmente, creare trame sociali. Non andando in parrocchia, restava solo quello.
Ed ho cominciato, involontariamente, a selezionare. Ho evitato, sempre senza volerlo, il benessere effimero di alcuni per prediligere la minima concretezza di altri.
Ho selezionato luoghi nei quali passare il mio tempo anche se, inevitabilmente, i posti "alla moda" li ho frequentati.
Ho frequentato amci e amiche che, negli anni, ho perso. Ho incontrato nuovi amici e nuove amiche. Ho fatto resistere pochi rapporti nel tempo. E me li faccio bastare con fierezza.
In modo del tutto naturale, il mio albero sociale è stato sfrondato inesorabilmente dal tempo: rami secchi o arbusti di piante diverse.
E, alla fine, lo trovo, oggi, un modo giusto di vivere.
Inutile riempire lo zaino di cose inutili perchè, volendo percorrere strade lunghe , bisogna esser leggeri; liberi da rimorsi e rimpianti.
Ho buttato i "se" ed i "ma" ed ho tenuto una mia anarchica etica personale.
Sono libero. Sono discendente del Sacro Romano Impero!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hi there, I enjoy reading all of your article. I wanted to
write a little comment to support you.

Also visit my homepage :: AdPend Advertising Exchange