22 gennaio 2016

Riabilitare la normalità

Oggi riflettevo sul concetto di normalità.
Troppo spesso la si confonde con la banalità.
Faccio un esempio.
Il barbone incolto, di per sè, è normale: copre il viso dal freddo, è il risultato di mesi dominati dalla non voglia di radersi, ecc....
Il barbone ipercurato da hipster è banale. E' una cosa che esiste perchè va di moda. Non è una barba incolta ma è frutto di ripetute visite in un barber shop. E su questa cosa potrei aprire un intero blog.
La normalità è, a volte, vista come una cosa negativa, noiosa e, appunto, banale.
Credo, invece, che la normalità sia necessaria perchè possa esistere la straordinarietà.
Come il concetto di bene avrebbe poco senso senza quello di male, così un vivere normale ci permette di avere momenti straordinari.
Quelle impennate improvvise di cui è costellata l'esistenza.
Quel sentirsi, anche solo per un attimo, baciati dal fato.
La normalità, ripetuta, fugge dall'abitudinarietà banale perchè spinge verso la ricerca dell'inaspettato.
A volte basta un momento epico per ridare senso alla propria vita. O meglio, una serie di momenti a lungo cercati e, ogni tanto, trovati.
Possono durare anche un attimo ma potrebbe essere proprio quell'attimo che vale la pena di esser vissuto.
Del resto, ho sempre avuto il sospetto che si viva aspettando l'onda perfetta

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