25 marzo 2014

Ignoranze

Il termine "amico" ha molte sfumature.
C'è l'Amico con la A maiuscola, quello con il quale si ha confidenza; c'è quello con il quale si sono condivise un bel pò di cose, senza necessariamente avere consuetudine al quotidiano.
E così, c'è questo amico del secondo tipo a cui hanno trovato un male del cazzo, di quelli che, oggi, sembra vadano di moda. Tanto per ricordarci che vivere non è un grande affare sul mercato.
Questo amico con il quale ho condiviso basket e musica che, da due settimane che è in ospedale dopo l'intervento; che sa da due mesi che quel dolore alla schiena era una massa anomala dentro il torace.
E sono due mesi che penso di chiamarlo. E sono due mesi che, invece, non lo chiamo.
O meglio, erano due mesi che pensavo di chiamarlo senza farlo.
Fino a stasera.
E mi sono reso conto che non sapevo cosa dire. Continuavo a fare domande su domande, ricevendo risposte ripetuta già più volte.
Mi sono reso conto che tutte le mie chiacchiere, le mie teorie e teorizzazioni, una sorta di parlantina da guru inutile, sono venute meno.
Non sapevo cosa dire. Non ho le strutture per sostenere alcune persone in momenti delicati.
Forse è immaturità. O, forse, è quella mancanza di consuetudine di cui sopra.
Non lo so.
E spero che, almeno non saperlo, possa essere un passo avanti.

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