6 marzo 2012

Dell'impagabile attrazione del differire. Pt. 6


Al ritorno la trova appoggiata con la schiena rivolta al giardino sottostante e gli occhi fissi su di lui.
Avanza lentamente perchè ha sempre avuto problemi a portare più di un bicchiere pieno. Sempre stato più facile svuotarli, i bicchieri. Per non parlare delle tazzine da caffè.
"visto che si è interessata, approfitterei di questa sua curiosità per vedere se riesco a far chiarezza".
Lei gli sorride come se, il fatto che avesse deciso di aprirsi, fosse la cosa più bella che potesse capitare.
Sotto sotto, Herbert sa che potrebbe essere la sua unica occasione prima di tornare a nascondersi.
Maya, come ha detto di chiamarsi la signora, sorseggia lentamente il cocktail che le è stato consegnato e lo fissa. Ancora una volta con l'aria di chi sa, della persona a cui è inutile mentire.
Herbert le racconta tutto, soffermandosi su particolari che lui stesso ritiene superflui. La sua interlocutrice, invece, sembra trovare tutto interessante. Al minimo dubbio sul fatto che possa fingere, la luce nei suoi occhi risponde smentendo inequivocabilmente il sospetto.
Ogni tanto lo interrompe e fa domande, come per farsi un'idea più chiara.
Andando avanti nel racconto, H. ha quasi l'impressione che potrà ricevere la soluzione, la chiave per capire, il raggiungimento della felicità. Ha anche lo strano sospetto che lei conosca già ciò che sta sentendosi raccontare.
"e questo è quanto è successo. Anche se, raccontare due anni in poco tempo non è facile"
Si aspetta una risposta, una frase risolutrice, un consiglio. Addirittura che lei gli scoppi a ridere in faccia.
Invece, all'improvviso, con un guizzo che pareva impensabile, lei lascia cadere a terra il bastone e lo abbraccia.
Lo stringe a se senza alcuna malizia.
E lui inizia a piangere...sente come se tutto fluisse via...inarrestabile...
Sente che quello è un abbraccio familiare; e capisce che  tutto quello di cui aveva bisogno era di essere abbracciato per sentirsi nuovamente sicuro.
La guarda di sfuggita e riconosce per una frazione di secondo il viso di chi lo sta tenendo al sicuro. Haq l’impressione che non sia la prima volta perché vede un viso che ha già visto più volte e che affiora, sotto i segni del tempo, dal volto di quella persona anziana. E, senza pensare di esser diventato matto, sa che quella stessa faccia la rivedrà fanciulla.
In quel volto, tra le lacrime, sta vedendo il suo passato, il presente ed il suo futuro.
Si stacca per asciugarsi le lacrime e quando torna a posare lo sguardo su Maya, vede solo uno spazio vuoto.
Non prova nemmeno a cercarla.
E' scomparsa lasciandogli molto più di quello che pensava: consapevolezza.
La consapevolezza data dallo sguardo d'insieme, dalla prospettiva che spinge al di la del giorno dopo; un filo rosso che lega il suo passato con l'oggi e che servirà da guida per il futuro che lo aspetta.
Tutto legato insieme.
La consapevolezza di voler esser parte di una cosa unica...
E rientra dentro perché non abbandonerà la festa fino a quando non sarà finita.
Non si arrenderà di fronte a qualche difficoltà.

(continua...)

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