31 marzo 2012

Gusci di noccioline

Intanto, da qualche parte nel mondo...
“Ciao Charles”
“Ciao! Come te la passi?”
“Bene. Torno adesso da trovare mio fratello. Ora vive lontano e, quando si sente solo, io sono l’unica che gli da sicurezza”
“Mi ricordo quando andava in giro con quella coperta pensando che lo avrebbe protetto”
“Già! Fossi stata meno irascibile e stronza forse non gli sarebbe servita…E tu? Come stai? Come è finita poi con la ragazzina dai capelli rossi?”
“Alla fine mi sono dichiarato e siamo anche stati insieme per un periodo. Poi  ho mandato tutto all’aria. Ricordi quando eravamo piccoli e pensavo di essere sbagliato? La penso ancora così”
“Non è vero. Sei una delle persone migliori che abbia mai conosciuto anche se non lo davo a vedere. O, forse, non lo capivo e, di sicuro, ero troppo presa da me stessa. Oggi sono diversa. Per fortuna. Mia e degli altri. È successo tutto in un attimo. Quando, con la famiglia, ci siamo trasferiti, Schroeder si è accorto di cosa stava perdendo e si è dichiarato, ho avuto come un’illuminazione”.
“Ah Ah! Anni e anni appoggiata a quel pianoforte e lui se n’è accorto solo quando ti sei alzata per andare via”.
“Si. Mi sono resa conto che non gli piacevo per il tipo di persona che ero in quel momento. Mi ha detto che sarebbe bastato che io fossi cambiata perché dentro avevo cose belle da donare. Purtroppo era tardi. Sono anni che non lo vedo ma so che, alla fine, è riuscito a diventare un musicista affermato. Leggo di lui ogni tanto sulla stampa nazionale”.
“L’ho incontrato un paio di anni fa. Stava bene. Sempre concentrato su quelle sette note. Anche se, nei suoi occhi, ho intravisto il segno delle occasioni perse. A dirla tutta, ho il sospetto che ritenga che tu sia stata la sua più grande occasione persa…”
“È  capitato, purtroppo”.
“Adesso ti saluto. Devo rimuovere la cuccia di Snoopy. Da quando è morto, non ne ho mai avuto il coraggio ed è diventata un rifugio per gli uccelli”.
“E perché la togli?”
“Con mia sorella, abbiam deciso di vendere il terreno intorno alla casa e non voglio che venga gettata tra i rifiuti. È sempre stata il simbolo della nostra infanzia”.
“Ti capisco. Le cose importanti vanno tenute di conto. A presto allora”
“Ciao, Lucy…”.

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