22 aprile 2012

Donne: manuale di sopravvivenza


Tipo 1: La dea della disperazione alcolica (quella con cui, tempo addietro, hai scambiato effusioni sessuali e poi non hai più frequentato).
Si ripresenta dopo essere stata lasciata dal fidanzato che pensava sarebbe diventato compagno di una vita. Vagamente ubriaca, ti abbraccia e ti parla a due centimetri dalla faccia facendo proposte quasi oscene. Le alterna a frasi del tipo “e poi mi ha lasciato, quello stronzo”. E tu la guardi e ti chiedi cosa sarebbe il caso di dire.
Ci possono essere tre risposte tipo:
1.la qualunquista: non ti meritava
2.la veritiera: te credo!!! Dopo cinque minuti passati con te anche un convegno sulle prospettive future dei giovani cambogiani sembra molto interessante
3.la triste da non usare mai (per portarsela di nuovo a letto): posso consolarti io
Io opto per un silenzio qualunquista e reale e che non esclude il “ritorno”.

Tipo 2: La straniera (quella che si capisce che vorrebbe scambiare effusioni sessuali).
La conosci da qualche anno e hai mantenuto sempre un rapporto socialmente professionale. Cioè, non ha mai dato segni di volere andare al di la di una bibita, di giorno ed in luogo affollato.
Quella che potremmo definire un pseudo-amicizia a tempo perso senza secondi fini.
Costei, invece, ti ricontatta perché offesa del fatto che non le hai prestato particolari attenzioni. Il tutto in una situazione nella quale l’unica cosa che vi unisce è chi versa la birra al bancone.
Dopo la recriminazione tu, povero inetto, resti a chiederti: se non è mai successo in questi anni, ha bisogno di uno schema per capire che non se ne farà mai di niente? E ti autoconvinci che venga da un paese estero con usanze sociali dissimili dalle tue.

Tipo 3: Le fanS
L’amico ti preleva da amichevoli chiacchere dicendo “ti porto dalle fie che ti vogliono conoscere”. Già la frase di per se crea l’idea di una gita da un ginecologo amico suo. E poi, è proprio il termine “fie” che non sopporto. Cos’è? La parte per il tutto?
In più, non sai mai cosa dire in queste situazioni. Ti vogliono conoscere per sapere il tuo punto di vista su questioni filosofiche di importanza capitale per il mondo? Nella realtà, si limitano a dirti che assomigli all’attore Tizio o all’attore Caio e tu scuoti la testa. Questo è il segnale che le obbliga a dire “macomenontelohamaidettonessuno?!?!”. Come se la popolazione mondiale che incroci non avesse altro da fare. Mentre, in verità, tu pensi di essere un Sempronio qualsiasi.

Tipo 4: Miss De ja-vù (quella che non ti vuole)
È sempre esistita. Ha cambiato aspetto e nome negli anni ma alla fine, col passare del tempo, assomiglia a tutte le altre portatrici del vessillo regale del diniego.
Ma che ci possiamo fare? Niente. È sempre un piacevole de ja-vù!

G-Luck, Folks!

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