5 aprile 2012

Io sono un'isola


L’isola negli anni, è andata sempre peggiorando.
Il regime instaurato ha avuto alti e bassi ma è rimasto sempre fedele a se stesso.
La volontà di bastare a se è stata la base della politica estera da sempre.
Ci sono stati periodi di apertura, nei quali venivano accolte presenze dall’esterno mentre altre venivano rifiutate in partenza.
Questi periodi sono sempre stati seguiti, in alternanza come le stagioni, da altri di isolazionismo e totale chiusura.
Quando finivano si diceva che era stato meglio così e che la ripresa ci sarebbe stata. Seppur con difficoltà momentanee, è andata sempre in questo modo. Che fossero stati i paesi esteri a ritirarsi o fosse stato il governo a rifiutarli, si restava sempre in piedi.
Oggi, non si vedono tracce di miglioramenti e ripresa. Gli analisti s’interrogano sui perché e non trovano risposta. La razionalità degli studiosi non serve, adesso. La saggezza popolare ed il cuore dell’isola ci puossono venire in aiuto: l’isola non si regge più sulle sole sue gambe.
Si avverte il bisogno di essere affiancati da altri per andare avanti e far si che le cose assumano connotati decisamente più favorevoli.
Perché ogni isola ha bisogno di legami. E non legami qualsiasi. Legami scelti e selezionati. Fino a questo momento, per ogni accordo stipulato si è fatta la valutazione sulla sua effettiva fattibilità e, sempre, il risultato ha portato ad un’interruzione.
Dopo anni di ricerca e tentativi si è giunti alla situazione ideale ed al partner ideale con il quale intraprendere un’esistenza condivisa basata su appoggio e continui scambi.
Sembra però che eventi passati e situazioni odierne contingenti non permettano che tutto ciò avvenga e, mentre il governo dell’isola cerca soluzioni alternative, il suo cuore non riesce a riprendersi. Non riesce a battere come prima. Non riesce a far si che l’organismo funzioni e torni a respirare come sempre.
Ci sono momenti nei quali si dice che tutto andrà bene, ma ce ne sono altri nei quali si resta immobili a fissare un punto ne vuoto che, però, non ha risposte. Ci si trova a prefigurare scenari apocalittici di lento declino.
Forse sarà così. O forse si tratta solo di aspettare tempi migliori. Lasciando che la storia faccia il suo corso e che l’isola torni ad avere quello che si merita, anche se non sempre è stata così meritevole.

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