8 febbraio 2016

Mexican Standoff

Da una recente riunione di condominio nel mio cervello è emerso quanto segue.
Il mio subconscio mi ritiene incompleto. E gli piace che io lo sia.
Io ritengo di esserlo. E non mi piace.
Io cerco di completarmi.
Lui cerca di lasciare tutto com'è.
Un pò come la vita. Ci sono sempre punti di vista differenti.
Il mondo, gli accadimenti, gli altri e me stesso li posso vedere secondo gli strumenti di cui son stato dotato.
Alcuni me li ha dati la natura; altri, le mie esperienze.
Questo varia molto la percezione che io, rispetto ad un'altra persona, posso avere della stessa situazione.
Questo può portare a non capire in pieno un punto di vista che non sia il proprio.
E ancora una volta, natura ed esperienza, nel loro mix esplosivo, mi possono rendere o meno interessato a capire.
Se ne vale la pena, cerco di capire e tengo duro.
Altrimenti, mollo.
Il guaio è che io non mollo mai. Anche quando la testa direbbe di farlo, ecco arrivare la pancia (o il cuore, se preferiamo una visione più emozionale) che si mette nel mezzo e stabilisce le mie priorità.
Forse perchè così faccio felice il mio subconscio, rimanendo in una situazione di stallo totale e incompletezza.
Ed ecco una nuova versione di stallo alla messicana: subconscio, io ed il mondo.
Ed in quella che sembra solo confusione, ma non lo è, resta sempre un altro "a domani".

Nessun commento: