14 febbraio 2016

Sono il nome del padre e del figlio

Io sono una cazzo di generazione di mezzo.
Non la mia generazione.
Sono proprio io ad esserlo.
Quelli della mia età hanno messo su famiglia.
Dopo aver sognato, per anni, il cane, la staccionata bianca, i figli ariani come nella migliore tradizione del mulinobianco, praticamente tutti si sono ritrovati con dei figli normali, con mogli (mariti) ingrassati dalla vita matrimoniale, a vivere in appartamenti senza staccionate e con animali domestici che cagano in ogni angolo.
E hai voglia a ritrovarti la mattina a far colazione tutti insieme e tutti sorridenti. Mi sa che non c'è proprio niente da ridere. L'educazione dei bambini, il lavoro, i conti di casa, le prossime vacanze , le cene dai suoceri: tutte cose che non fanno ridere per niente.
Però, Ramos, c'è l'amore e la condivisione!
Si, finchè non arriva il postino ventenne o la segretaria avvenente.
Naturalmente, sto generalizzando e nutro grossa stima per chi decide di condividere il resto della propria vita coinvolgendo anche terze persone basse che non lo avevano chiesto.
Io, dicevo, sono la generazione di mezzo.
Avrei l'età per finire come loro ma vivo come se avessi l'età di quelli nati un decennio dopo di me.
L'unico vantaggio è che lo faccio con la maturità di chi ha le proprie foto da piccolo stampate in bianco e nero.
Sono la generazione di mezzo.
Potrei essere il padre: sono attento, tendo a indirizzare i miei simili verso le scelte giuste, sono apprensivo, sono severo quanto basta, cerco di risolvere problemi anzichè crearli, mi assumo le mie responsabilità.
Potrei essere il figlio: sono sempre pronto a partire, adoro le novità, me ne fotto di quello che succederà nei prossimi anni, faccio scelte sbagliate ma oneste, tendo ad incasinarmi la vita, cerco di nascondere le mie responsabilità, non ho un piano a lungo termine, figuriamoci un piano B.
In ogni caso, sono onesto, qualunque sia il ruolo del momento. Anche se spesso credo non ci siano momenti ma sia tutto molto complesso. Credo di essere io, molto complesso.
Sono pesante ma anche leggero. Intelligente ma so far bene lo stupido.
Un buon esempio che mi riassume riguarda i miei gusti cinematografici: amo i cosidetti film d'autore e poco accessibili ma guardo anche le peggiori cagate mai prodotte dal supposto ingegno umano.
Insomma, sono ferro ma anche piuma, lavoro e ozio, affabilità e antipatia smisurata.
Sono la generazione di mezzo: sono il padre ed il figlio.
E per lo spirito santo? Niente. Mi accontento del vino.

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