16 giugno 2020

Fare il punto

Esattamente due anni fa, cominciavo il mio primo cammino, partendo da Saint Jean.
In due estati ho percorso il Francese, inteso come cammino.
Con questa, sono tre estati che decido di avere questa esperienza di vacanza molto particolare.
Anzichè riposarsi, si va a cercare la fatica.
Invece di scaricare la testa, la si riempie di cose meravigliose.
Dopo tre anni, posso di dire di avere una sorta di ricorrenza, o rito estivo.
Questo mi permette di poter fare il punto della situazione sulla mia vita.
La vita lavorativa va bene, sempre meglio.
La vita privata è un rollercoaster con il vento dei ricordi che mi sferza la faccia.
ESSE ed io abbiamo preso strade diverse ma, per me, noi saremo legati indissolubilmente al cammino.
Memorie ed emozioni vecchie e nuove si intrecciano e si confondono; girano formando spirali di pensieri e ricordi che non voglio lasciar andare.
Quando sono in cammino, certe volte, mi prende un pò di malinconia.
Quest'ultima lascia il posto a tutta una serie di "what if" che si concludono, sempre, con la convinzione che un suicidio rituale sia meglio di una lenta agonia. E' veloce, non sporca le cose belle e non logora.
Due anni fa, c'era anche Ale.
Quei giorni l'hanno fatta entrare nel posto speciale che dedico alle persone che, per me, hanno un significato importante.
Ed è lì che la custodisco.

Campiello, 13 Agosto 2019

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