4 giugno 2020

Verso la fine - Parte Prima

Leon - San Martin del Camino - El Ganso - Ponferrada - Villafranca del Bierzo - La Faba - A Balsa - Ferreiros - Ligonde - Melide - O Pedrouzo - Monte Do Gozo - Santiago.

Questi sono i posti dove ci siamo fermati sulla via per Santiago.
Proverò a scrivere due note per ogni tappa. In base alla memoria.
L'uscita da Leon è, come tutte le partenze ed accessi ai grandi centri, orrenda. Sbagliare strada è un attimo ma alla fine la natura torna padrona.

El Ganso
Piccolo albergue e piccolo market. Tutti gestito, in piccolo, dalle stesse persone.

Ponferrada
Una tappa lunghissima ci porta a Ponferrada.
Dopo una discesa terrificante, l'idea era di fermarsi prima. A El Acebo.
Avevo una caviglia messa malissimo e faticavo a camminare.
Erano le 11 del mattino. L'albergue avrebbe aperto alle 13. Abbiamo deciso di proseguire per arrivare a Ponferrada. Dopo 40 chilometri.
Nell'albergue municipal ci sono le cimici dei letti. Alloggiamo in una albergo affollatissimo di pellegrini. Sembra Riccione in agosto. File bibliche per lavare i panni e stenderli (in ambiente senza finestre e con tasso di umidità livello Tokio in agosto).
Troppo stanchi per fare qualsiasi cosa, ci rifugiamo in una pizzeria gestita da italiani e poi letto.

Villafranca del Bierzo
Albergue splendido e gestito splendidamente. Cena comunitaria. Hospitalero inglese in pensione che mi racconta di come la sua vita sia arrivata lungo il cammino.
A pranzo mangio una roba che pareva essere carne di qualcosa chiusa nell'intestino di altri. Me ne sono accorto con il piatto in tavola.

La Faba e A Balsa sono albergue privati gestiti da italiani.
Il primo è a pochi chilometri da O'Cebreiro. Spezziamo la salita e decidiamo di partire presto per vedere l'alba dal punto più alto del Cammino Francese.
Rischiamo di perderla perchè ci fermiamo prima di arrivare, convinti di essere arrivati.
A Balsa è un albergue ecosostenibile. Immerso nel verde, con il sapone bio ed i prodotti bio.
Bellissimo. Anche il topino che attraversa la camerata prima di cena. Quando la natura vince su tutto.

Ligonde
Albergue da 20 posti, gestito a turno da gruppi di volontari. Cena comunitaria. Riflessione spirituale dopo cena. Mi scelgono per fare da traduttore: dall'inglese, all'italiano, al siciliano, allo spagnolo...ed un pò mi perdo...

Melide e O Pedrouzo
Siamo negli ultimi 100 km. Quando il cammino diventa più turistico. Non voglio essere snob. Evidenzio solo un dato di fatto.
Li chiamano "turistini". Sono gite organizzate che fanno gli ultimi chilometri. Partono tardi, riempiono i bar lungo la via, sono profumati.
Dopo giorni, è strano trovare in giro persone che si svegliano, fanno la doccia e si mettono in cammino. Non che il pellegrino medio puzzi ma l'atto di improfumarsi non gli appartiene.
Questi "turistini" danno un pò fastidio ma, alla fine, mi rendo conto che ognuno ha il proprio cammino e non può esser giudicato.
Ad onor del vero, ci ho messo almeno due giorni per placare il fastidio che mi provocavano.
Il pulpo di Melide sembra plastica.

Nessun commento: