23 aprile 2020

Inizia lo spettacolo

In un preciso istante, capisco cosa sia questa esperienza.
Quando sono partito, era buio. La strada era deserta e cominciava subito a salire.
Poi, il sole è sorto.
La nebbia, nella vallata in basso, sembra un mare. Un incredibile mare dove restano tutti i brutti pensieri.
Sono passato in Spagna. Ho superato i Pirenei con la testa ancora piena di domande.
Quelle sulla strada, sulla fatica, sul perchè io sia qua. 
Lo spettacolo sotto di me cerca un modo per rispondermi.
Comincio la discesa, in un bosco, ed arrivo a Roncisvalle.
Il lato "agonistico" è piuttosto predominante: conto i chilometri in base al tempo (in un'ora sono circa 5). Annoto mentalmente le persone che raggiungo e supero. Considero ora di partenza ed ora di arrivo. E' un modo per passare il tempo, mentre cammino.
All'arrivo constato che le gambe hanno retto. La testa, pure. Si è liberata. Passo dopo passo.
Adesso, quello che conta è la strada. La cosa importante è il viaggio, il percorso da compiere in solitaria.
Ci sono molte persone e le possibilità di interagire non mancano ma credo che io stia cercando del  tempo per me, fuori da tutto.
In ogni caso...
Martino, 30 anni, ha fatto il cammino nel 2015. Un veterano rispetto a me.
Mentre aspettiamo che i panni asciughino, racconta la sua esperienza con gli occhi lucidi e luminosi. Sono gli occhi di ha scoperto qualcosa che a me ancora sfugge. Ha trovato il Suo qualcosa. Io troverò il mio.
Ale lascia Bolzano, due figli ed un'unione finita. Immagino possa essere questo il motivo che l'ha spinta ad avventurarsi in questo viaggio. Ha solo 3 settimane per fare 800 chilometri. Quasi 40 chilometri la giorno e se stessa. Per ripartire.
Mentre mi racconta qualcosa di se, mi sorprendo a pensare che, italiano a parte, io non sappia mai quale lingua usare. Saluto in inglese persone che poi scopro provenire dalla penisola a forma di vecchio stivale. Abbozzo un rudimentale spagnolo fatto di vocaboli esatti (alcuni) ed altri addomesticati alla bisogna (moltissimi).
Poi, dopo la benedizione del pellegrino (alle 18:30) e cena alle 19:00 (!!!), ci salutiamo con il classico "Buen Camino".
Non prima di averle chiesto se mi poteva lasciare un "contatto". Non il numero di telefono ma un "contatto". Ho usato proprio questa parola. Il numero privato mi è sempre sembrato troppo...privato e fatico a chiederlo alle persone. Ma, il temine contatto non lo si sentiva dagli scambi epistolari con gli amici di penna degli anni 80. Per questa cosa, so che verrò perculato senza tregua.
Punto la sveglia alle 5 per partire alle 6.

Roncisvalle, 13 Agosto 2017

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