22 aprile 2020

Porta(mi)

La via della porta che conclude Rue de Espana, mi inghiotte per una passeggiata serale.
Sono a Saint Jean Pied-de-Port, Francia.
Da qua parte il Cammino Francese.
Quella stessa porta, domani, inghiottirà me, e quello che mi lascio dietro, per risputare dalla parte opposta solo il necessario per camminare: testa, cuore e gambe.
La vedo come un simbolo. Un simbolo di grandi incognite e piedi che fremono per cominciare. Un passaggio per tutte le mie curiosità e le mie paure.
L'idea è che, una volta passata quella costruzione di pietre, le possibilità saranno innumerevoli.
Per questa sera, due pessimi Mojitos presi ad una festa in strada organizzata da un'associazione studentesca. Festa che, a sua volta, si inserisce in quella che credo sia una festa della musica che pervade tutta la cittadina, rendendola meno placida mentre esiste sotto i Pirenei.
Domani, li salirò per riscendere in Spagna. Parlano tutti di tappa proibitiva, per il dislivello. Staremo a vedere.
Vado a letto prestissimo perchè l'intenzione è quella di alzarsi altrettanto presto.
Sveglia puntata alle 5 e mi addormento, insieme al cuore che, piano piano, rallenta i propri battiti e scivola nel sonno.

Saint Jean Pied-de-Port, 12 agosto 2017

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