20 aprile 2020

Prima dell'alba

Partito subito male.
Non sento la sveglia delle 5:00 e mi alzo due ore dopo perchè I., che mi deve accompagnare all'aereoporto, mi telefona.
Fortunatamente, sono campione olimpico di anticipo e riesco ad arrivare in tempo lo stesso.
Adesso, sono al gate. Questo è solo l'inizio del viaggio verso il vero inizio.
Domani mattina, presto, inizierà il Viaggio.
Sarà viaggio, nel vero senso del termine.
Uno spostamento, a piedi, da un punto ad un altro.
Attraverso luoghi e persone. E, perchè no, dentro me stesso.
Con ancora le scarpe slacciate, l'intenzione è quella di allontanarmi dalla quotidianità, dopo due anni senza soste, tra lavoro, studio e casa. E musica.

Nei giorni scorsi ho pensato, anche in maniera confusa. Mi sono chiesto che senso possa avere, per me, il prendere uno zaino e mettersi a camminare.
Non ho motivi religiosi.
Non ho motivi spirituali.
Mai amato camminare in montagna.
Quando ero piccolo, mio padre organizzava vacanze in montagna. Tutti al mare e noi in Val Gardena. Una volta li, venivo costretto alla passeggiate tra i rifugi. In alta quota. Ed il mio peso era inversamente proporzionale al mio entusiasmo.
Inoltre, non potevo neanche bermi una birra, per motivi anagrafici...
E torno all'interrogativo iniziale: perchè mi sto mettendo in cammino? Ancora non mi è chiaro.
Invece, chiarissimo è un altro sentimento molto diffuso, anche se quasi mai palesato: la paura.
Paura di non farcela.
Paura di annoiarmi.
Paura di restare sempre solo. Non sono particolarmente abituato a legare con sconosciuti. In altri viaggi è successo ma non partivo mai solo.
Potremmo restare soli per tutto il tempo: la strada ed io.
E potrebbe benissimo essere del tutto accettabile.
Solo con la strada, starò a vedere se, con l'andare dei chilometri, facce ignote diventeranno familiari.

Pisa, 12 agosto 2017

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