8 maggio 2020

Buen Camino

Come ogni mattina, da quando ci siamo incontrati, ESSE mi sveglia.
Ha assunto il ruolo di sveglia umana per due motivi: evitare di mettere troppe sveglie e disturbare gli altri pellegrini; evitare la mia sveglia che ha, come suoneria, un poco rassicurante allarme antiaereo.
Adesso è solo cambiato il modo nel quale lo fa.
Iniziamo una tappa brevissima, solo 15 chilometri, che ci porterà a Burgos, la prima vera città dall'inizio.
E' lunedì mattina e, per arrivare al centro, bisogna attraversare la zona industriale, che si sta vegliando dopo il letargo del fine settimana.
Quasi metà tappa va via tra rotonde, fabbriche, camion, auto, asfalto, clacson, strisce pedonali e semafori.
Mi avevano detto che l'accesso alle città più grandi era orrendo. Confermo.
Abbiamo deciso di fare pochi chilometri ed arrivare a Burgos; da qua, Ale potrà trovare con facilità un mezzo pubblico per proseguire. Il suo obiettivo è quello di saltare una tratta di scarso interesse e guadagnare tempo sul poco tempo che ha a disposizione.
Le prime ore a Burgos sono un Luna Park alla ricerca di informazioni per trovarle un trasporto.
Prima visitiamo la Cattedrale e ci facciamo fare il sello.
Prendo l'audio-guida ma, per la stanchezza, mi trascino come un non-morto, indossando al collo questo simil-cordless che pare un ornamento più che un oggetto che dispensa informazioni.
La voce registrata, in italiano, è monotona e vecchia. Una cosa che uccide la veglia.
Tornati all'aperto, comincia il tour "Leaving Burgos".
Ricerca dell'ufficio informazioni. Chiediamo a voce, usiamo il navigatore del telefono, giriamo in tondo e lo troviamo chiuso. Si parte bene.
Troviamo la stazione dei bus.
E' necessario sapere che, in Spagna, le biglietterie delle numerose compagnie di trasporto su gomme non sono sempre aperte. Restano chiuse fino a circa un'ora dalla partenza. Oltre a questo non c'è traccia di tabellone con arrivi/partenze.
Si può chiedere, sempre se si individua una persona vestita come si potrebbe vestire un impiegato di ALSA (per dirne una).
Ale entra in modalità "ansia"; io in quella "minchiachepalle"; ESSE prova a consolarmi con sguardi ripetuti.
Mi allontano e le lascio a chiedere. Trovo un omarino di ALSA e mi faccio dare orari per Madrid. Mi serviranno tra qualche giorno.
Quando torno, la scena che mi si presenta è la seguente.
ESSE è in piedi in solitaria compagnia del suo zaino.
Ale sta parlando con un signore.
Mi si avvicina e mi dice che lui potrebbe accompagnarla in auto e farle evitare i mezzi pubblici.
Costui è un over 50, con camicia a maniche corte aperta sul petto, pantaloni color scureggia, ciabattoni da passeggio e due buste di plastica che, suppongo, siano la sua versione di trolley.
In più, è in fila alla biglietteria ma ha l'auto.
Mi ritrovo, così, a sconsigliare vivamente questa soluzione alla "The Hitcher".
Il tempo passa e optiamo per un taxi.
Trenta euro e passa la paura.
Adesso è arrivato il momento dei saluti.
Tutta la giornata è stata invasa da un senso di tristezza latente. Sapevamo che con Ale ci saremmo salutati e non avremmo potuto proseguire insieme.
Ci siamo ripromessi che in futuro avremmo fatto Santiago-Fisterre per dare una conclusione comune.
Ci siamo detti che ci saremmo rivisti in Italia.
Ma, adesso, i programmi per il futuro non mi consolano dal fatto che ci stiamo separando.
La abbraccio.
La abbraccio e la sollevo da terra. Forse, per non lasciarla partire e portarla con me.
Abbraccio questa giovane madre coraggiosa.
Abbraccio questa persona che non riusciva a capire come prendere un mezzo pubblico.
Abbraccio questa giovane donna a cui mancano da morire i propri figli.
Abbraccio questa persona che in spagnolo sa dire solo cerveza e jamon y queso.
Abbraccio la prima persona che ho conosciuto in questo cammino.
Eravamo nel cortile della Collegiata di Roncisvalle. In quel piccolo paese, ai piedi dei Pirenei, ci siamo incontrati, abbiamo cenato, abbiamo parlato, abbiamo preso  la benedizione del pellegrino.
Ci siamo augurati Buen Camino, la sera, ma ci siamo ritrovati la mattina dopo.
Oggi, ce lo diciamo di nuovo ed ha tutto un altro senso.
Abbraccio la mia Amica.
Buen Camino
Mi mancherai...

Burgos, 21 Agosto 2017

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