14 maggio 2020

Che ore sono? E' ora di cerveza y lemon!

Una persona che ha fatto un viaggio a piedi. Fisico e mentale.
Che ha attraversato un paese, mentre la propria testa veniva attraversata da tantissimi pensieri.
Un pellegrino. Questo è il senso che, in maniera riduttiva, voglio dare al termine.
Riduttiva perchè molto ci sarebbe da dire.
Pensieri e riflessioni.
Che mi sono portato a casa.
Sono tornato e niente sembra come prima.
Rifletto sul mio lavoro e sono convinto serva un'azione di rottura, un cambiamento di rotta.
Mi prometto che, entro un anno, proverò a fare un salto in avanti. Nelle modalità, nelle priorità, nei rapporti di forza.
Seduto sul terrazzo di casa, la mia mente non può che andare ad ESSE.
Temo che il ritorno alla "normalità" possa incrinare la magia che si era creata in viaggio; che lei possa cambiare idea; che io possa rovinare tutto.
Ci siamo detti che ci avremmo provato. Così sarà.
Siamo distanti. Fisicamente, per anno di nascita, per educazione sociale.
Ma ci vogliamo provare.
Vogliamo che i nostri due cammini, una volta che si sono incrociati, possano proseguire insieme.
Mi ha scritto "sei il mio cammino più bello".
Non ho niente da aggiungere a quanto ha detto. E' la pura e sola verità e vale anche per me.
In generale, mi sento diverso, rispetto a quando sono partito. Mi sembra di riuscire ad ordinare le cose per importanza.
Mi sento pieno di vita ma ci sono dei buchi. Delle mancanze.
Mi mancano gli incontri con gli altri pellegrini.
Mi manca Ale.
Mi manca il MIO trio.
Mi manca ESSE. Una di quelle mancanze positive, create da un'assenza importante. Mancanze momentanee che renderanno più bello il nostro nuovo incontrarci.
Lei è ancora in cammino ma tra qualche giorno potrò abbracciarla nuovamente, come ho fatto spesso nelle ultime settimane. Come se fosse una cosa che ho sempre fatto.
Mi manca la strada; mi mancano i suoi ritmi.
Alzarsi presto e camminare. Arrivare a destinazione e avere ancora una porzione importante della giornata davanti. Avere, per un momento, la sensazione che il tempo potrebbe passare lentissimo. Invece, come per incantesimo, il tempo statico dell'albergue si impenna. A parte le cose pratiche, ci sono gli altri, ci sono scambi verbali,  ci sono i racconti personali (della propria vita e del Viaggio), ci sono ESSE ed Ale con cui non mi annoio mai.
Un paio di cerveza y lemon più tardi è già ora di cena.
Il tempo, che pareva fermarsi, mi portava direttamente a dormire. Mi depositava tra le braccia delle immagini della giornata. Mi cullava tra i chilometri fatti e quelli che ancora avrei percorso.
Domani, ricomincia la mia vita quotidiana.
Sono pronto a viverla con il cuore che, adesso, è stato riempito di cose belle; il mio animo sembra più forte; i miei pensieri più ariosi.
Cuore, animo e pensieri sono quelli di un pellegrino appena nato.

Toscana, 28 Agosto, 2017

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